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NUTRIZIONE

Il cibo medicina per le ossa

di Lucia Adanti, 21 Giugno 2022
Tempo di lettura: 15 minuti
Il cibo medicina per le ossa

Si stima che, in Italia, l’osteoporosi colpisca oltre 5.000.000 persone e le fratture da fragilità colpiscono circa il 40% della popolazione nel corso della vita con rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria, con elevati costi sia sanitari sia sociali. 

Fondazione Firmo (Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso) è un ente privato non profit che opera da oltre dieci anni nel campo dell’osteoporosi. Nonostante l’alta incidenza, questa malattia è ancora poco conosciuta e i progetti di sensibilizzazione e informazione sono scarsi, così come anche i fondi destinati alla ricerca.

Per scoprire di più sulle malattie dello scheletro e quale ruolo riveste l’alimentazione nel prevenirle e curarle, abbiamo intervistato la professoressa Maria Luisa Brandi, Medico Chirurgo Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo e presidentessa della Fondazione Firmo e Direttrice del Donatello Bone Clinic

Prima di tutto, ci può spiegare meglio che cos’è l’osteoporosi e quali sono i rischi per la salute?
Come la pressione arteriosa o il colesterolo, l’osteoporosi è un fattore misurabile con cui siamo in grado di definire il grado di fragilità ossea di un individuo.
Questa è una misurazione continua e avviene grazie alla mineralometria ossea computerizzata – l’acronimo di MOC – una radiografia con cui otteniamo dei valori che, una volta confrontati con la carta di rischio comunemente chiamata FRAX, ci permettono di quantizzare la probabilità di un individuo di incappare in una frattura del femore per fragilità nell’arco di 10 anni.


Di questi 5 milioni di persone, quali sono i target statisticamente più colpiti e quali invece sono quelli di cui si parla poco?

L’osteoporosi è comunemente associata all’anzianità; un’altra categoria altrettanto ampia ma meno considerata è la donna in menopausa; questo target è particolarmente delicato perché diventa soggetto anche a ipercolesterolemia, che si verifica quando il colesterolo totale è troppo alto. Proprio per evitare questa condizione, le donne in menopausa tendono a ridurre l’introito di latte e latticini in un momento in cui ne avrebbero più bisogno del dovuto – una situazione che noi medici riscontriamo spesso. Ci sono poi le cosiddette osteoporosi secondarie, tra cui le più note sono quelle da cortisonici e da trattamenti antitumorali, soprattutto in donne con carcinoma mammario che devono assumere farmaci ormonali, oppure uomini con tumore prostatico. In questi casi, si verifica un’osteoporosi abbastanza acuta ed è quindi su questi target che bisogna fare maggiore prevenzione.


Fin da piccoli ci insegnano che il latte e i suoi derivati sono importanti per la salute delle ossa, in particolare durante l’età della crescita e soprattutto in vecchiaia.
Quanto c’è di vero in questa affermazione?

Questa affermazione può essere definita “una fisiologia”, perché l’essere umano ha necessariamente bisogno del calcio per vivere in quanto la cellula muscolare cardiaca, o la cellula del sistema nervoso centrale, non possono funzionare senza calcio.

Come si lega questa necessità al tema delle ossa?
Per spiegarlo faccio una premessa importante che ci aiuta a capire questa correlazione e il perché è molto importante assumere quotidianamente latte e latticini. Finché l’uomo è stato un animale acquatico, poteva assumere calcio a volontà perché presente in abbondanza nell’acqua. Il problema della disponibilità del calcio è nato quando è diventato un animale terrestre, perché i singoli alimenti disponibili in natura non contengono le quantità di calcio giornaliere necessarie alla sua sopravvivenza.
Il motivo per cui lo scheletro degli animali terrestri si è mineralizzato è per diventare un réservoir di calcio dal quale attingere ogni volta che si verifica una carenza di questo elemento così prezioso.
Data questa premessa, è facile capire perché il latte e i latticini sono tanto importanti! A parità di volume o peso, sono gli alimenti più ricchi di calcio sul nostro pianeta e permettono di introdurre quei 1000mg giornalieri di cui abbiamo bisogno senza dover attingere dallo scheletro. 1000mg è il fabbisogno richiesto per un soggetto adulto, mentre valori più elevati si hanno negli anziani, negli adolescenti e nelle donne in gravidanza o in allattamento. Ecco perché tutti sappiamo che il calcio è importante soprattutto in fase di crescita e in vecchiaia. Nei bambini in età scolare è necessaria una quantità pari a 600/800mg, che è una quantità altissima in proporzione al suo peso: questo è dovuto al fatto che il bambino deve mineralizzare tutto lo scheletro.

Si dice che il Parmigiano Reggiano sia uno degli alimenti d’oro per la salute delle ossa, in che quantità dovrebbe essere presente nella nostra dieta?
Il Parmigiano Reggiano è l’alimento d’oro della dieta per l’osteoporosi, perché con soli 30g al giorno è possibile introdurre ben 300mg di calcio, quasi ⅓ del fabbisogno giornaliero. Rispetto ad altri alimenti che richiedono quantità di gran lunga maggiori, il Parmigiano Reggiano, con un peso equivalente a un morso, permette di assumere il calcio quotidiano richiesto. Per esempio, anche il sesamo, di per sé, è un alimento molto ricco di calcio ma è necessario mangiarne una quantità di gran lunga superiore rispetto a quella necessaria con il Parmigiano Reggiano. Il calcio è presente anche nelle verdure come broccoli e la cicoria, frutta secca come mandorle ma, come nel caso del sesamo, è necessario consumarne quantità troppo grandi per raggiungere i 1000mg quotidiani e queste quantità sono incompatibili con la nostra alimentazione. Possiamo anche ricorrere a un integratore quando è davvero impossibile fare altrimenti, ma è sempre preferibile una buona dieta per l’osteoporosi.


Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una serie di trasformazioni socio-culturali che hanno cambiato molto le nostre abitudini. Ci sono degli aspetti di questi nuovi stili di vita che incidono sul problema dell’osteoporosi?

Un cambiamento che ha influito sulla salute delle ossa è legato alla tipologia di attività che facciamo: ad esempio, la maggior parte dei lavori viene svolto in uffici, locali, fabbriche, luoghi che sono spesso al chiuso e illuminati con luce artificiale. Nella maggior parte dei casi, le otto ore lavorative si concentrano di giorno il che impedisce alle persone di avere una corretta esposizione solare, fondamentale per la salute dell’osso perché è proprio grazie alla pelle che sintetizziamo la vitamina D. Un altro fattore che incide molto sulla salute dell’osso è la comunicazione negativa su latte, latticini e tutti i derivati: oggi stanno circolando molte teorie estreme sull’assunzione di questi prodotti tanto che, in molti casi, le persone decidono di eliminarli completamente perché hanno paura di ammalarsi in maniera grave.

In queste trasformazioni dannose rientrano anche le diverse teorie alimentari e i trend culinari che dilagano nei canali digitali?
Assolutamente sì! Ci sono una serie di diete e filosofie culinarie che demonizzano in maniera estrema alcuni alimenti, come il Parmigiano Reggiano, mentre invece promuovono l’integrazione nella dieta di alimenti spesso non noti nelle nostre tavole e che provengono da filiere non certificate, come alghe e mucillagini. Spesso le informazioni alimentari vengono da fonti non attendibili o addirittura da profili senza alcuna qualificazione medica, provocando gravi danni perché causano scompensi nutrizionali. Nella mia esperienza professionale purtroppo ho avuto modo di confrontarmi con alcuni pazienti che seguivano diete completamente sbilanciate e davano credito a credenze del tutto sbagliate; questo ha inciso sulla salute del loro scheletro, provocando l’insorgenza dell’osteoporosi.

Quali sono gli altri alleati della nutrizione che permettono di avere ossa sane e forti?
Noi medici sosteniamo che la prevenzione primaria sia l’arma più efficace per poter prevenire e combattere questa malattia. È fondamentale fare una buona prevenzione sin dalle generazioni più piccole, in modo che siano noti già nell’età dello sviluppo i fattori che aiutano ad avere uno scheletro in salute. Quali sono questi fattori? In primis l’attività fisica regolare, perché ci aiuta ad avere uno stimolo meccanico gravitazionale, indispensabile per non perdere la struttura ossea; successivamente l’esposizione alla luce solare giornaliera almeno 30 minuti al giorno senza crema protettiva in modo che la nostra pelle possa sintetizzare la vitamina D, l’ormone necessario ad assorbire il calcio a livello intestinale. Se non ne avessimo a sufficienza, anche introducendo una buona quantità di calcio, non avremmo una struttura sana.

Che tipo di beneficio si può avere da un alimento come il Parmigiano Reggiano nella prevenzione e nella lotta contro l’osteoporosi?
In generale il Parmigiano Reggiano offre una serie di vantaggi per la nostra salute: in primis, è un alimento buono e si sposa bene con molti altri cibi della nostra tavola.
A livello nutrizionale, grazie al suo processo di stagionatura, il Parmigiano Reggiano perde il lattosio, un nutriente che spesso provoca delle fastidiose intolleranze tanto da non poter essere consumato da una buona fetta di persone. Poi è un alimento che non contiene livelli di colesterolo tali da provocare dei problemi, e anche le lipoproteine sono presenti in una concentrazione limitata, non dannosa per la salute rispetto a quelle contenute in altri alimenti che derivano dal mondo animale. La cosa più importante, come abbiamo già detto, è che il Parmigiano Reggiano per peso contiene una quantità straordinaria di calcio ed è per questo che noi raccomandiamo l’assunzione giornaliera in piccole quantità.

Il Parmigiano Reggiano va considerato come una pillola-cibo, perché con quantità piccole e fisse tutti i giorni apporta i corretti nutrienti diventando a tutti gli effetti il “cibo medicina dell’osso”. Quindi ai miei pazienti consiglio di consumare ogni giorno “un cioccolatino” di Parmigiano Reggiano per avere ossa forti e un piccolo piacere quotidiano.

Quali sono gli errori più comuni che vengono fatti e che intaccano la salute delle nostre ossa?
In primis l’introduzione di una quantità di calcio giornaliera inferiore a quelle raccomandata, il che induce il nostro organismo ad attingere dallo scheletro per poter vivere. Questo avviene spesso nelle diete drastiche e sbilanciate che negli ultimi anni sono diventate tanto di moda per perdere rapidamente peso. È il caso delle famose diete iperproteiche, che sono pericolose perché, oltre a provocare degli sbilanciamenti a livello nutrizionale, inducono un’alta perdita di calcio attraverso le urine. Anche il consumo eccessivo di alcol e superalcolici è dannoso per la salute delle ossa, così come il fumo di nicotina.


Ci sono altri fattori che contribuiscono all’insorgenza dell’osteoporosi?
L’insorgenza dell’osteoporosi può essere la conseguenza di malassorbimenti che dipendono da tutte le malattie neuromuscolari, reumatiche e, più in generale, di tutte quelle malattie che impediscono al muscolo di funzionare bene, creando difficoltà nel processo di formazione dell’osso. Esistono purtroppo molte malattie rare e oltre 500 displasie diverse dell’osso; un caso molto comune è quando a una bassa introduzione di calcio, che accade molto spesso a causa di diete errate, coincide anche un malassorbimento. Infine, come detto in precedenza, tutte le malattie oncologiche che prevedono una terapia molto aggressiva, comportano osteoporosi come anche le malattie endocrine.


Esistono dei campanelli di allarme che ci fanno presupporre una possibile osteoporosi?
Il primo campanello d’allarme è sempre la familiarità: se nella nostra famiglia ci sono stati casi di osteoporosi allora è probabile che nel nostro patrimonio genetico abbiamo ereditato questo tipo di malattia. Per una donna in menopausa, i dolori alla schiena e/o alle articolazioni sono un campanello di allarme perché indicano una diminuzione della massa ossea. Anche l’incurvatura della schiena è un altro segnale di una possibile osteoporosi perché indica un possibile schiacciamento vertebrale.

Quali sono gli altri alleati della nutrizione che permettono di avere ossa sane e forti?
Noi medici sosteniamo che la prevenzione primaria sia l’arma più efficace per poter prevenire e combattere questa malattia. È fondamentale fare una buona prevenzione sin dalle generazioni più piccole, in modo che siano noti già nell’età dello sviluppo i fattori che aiutano ad avere uno scheletro in salute.

Fattori di che tipo?
Bisogna svolgere attività fisica regolare perché ci aiuta ad avere uno stimolo meccanico gravitazionale indispensabile per non perdere la struttura ossea; successivamente l’esposizione alla luce solare giornaliera almeno 30 minuti al giorno senza crema protettiva in modo che la nostra pelle possa sintetizzare la vitamina D, l’ormone necessario ad assorbire il calcio a livello intestinale: se non ne avessimo a sufficienza, anche introducendo una buona quantità di calcio, non avremmo una struttura sana. Una credenza molto diffusa è quella di considerare l’Italia un paese così ben esposto alla luce solare tanto da avere un ottimo livello di vitamina D. Invece gli studi hanno dimostrato che il nostro paese è uno dei più colpiti e la cosa ancora più incredibile è che questo problema si verifica soprattutto al sud. Quindi, a maggior ragione, non dovrebbe mai mancare nelle nostre diete la razione di calcio consigliata.


FIRMO è un’associazione che nasce con l’ambizioso obiettivo di debellare le malattie dell’osso avvalendosi dell’informazione, della formazione e della ricerca. Quali attività promuove l’associazione per raggiungere questo obiettivo?

Noi cerchiamo di diffondere quanto più possibile informazioni sull’osteoporosi e la salute dell’osso perché crediamo che per poter debellare queste malattie sia necessario educare le persone. Organizziamo costantemente eventi di tutti i tipi per arrivare al maggior numero di persone: per fare un esempio, facciamo attività di comunicazione nelle piazze italiane grazie a un nostro camper che gira per la penisola da nord a sud. Svolgiamo molte attività anche nelle scuole, puntando soprattutto alle generazioni più giovani perché inizino subito ad adottare uno stile di vita sano per la salute dello scheletro.Usiamo i nostri canali social non solo per diffondere informazioni ma soprattutto per comunicare con la community più digitale rispondendo a tutte le loro domande. Cerchiamo di essere attivi il più possibile e non perdiamo mai nessuna occasione per trasferire alle persone quante più conoscenze possibili per poter davvero raggiungere il nostro obiettivo.

© Stefano Marzoli

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